Prima della semina del Friariello Napoletano vanno effettuate operazioni di preparazione del terreno: si opta per una lavorazione poco profonda (massimo 40-50 cm), considerato lo scarso approfondimento dell’apparato radicale. Tale lavorazione ha lo scopo di rivoltare il terreno consentendo così di arieggiare le parti più sotterranee ed impedire altresì i ristagni idrici, che potrebbero causare marciume radicale ed altre patologie fungine. Segue eventuale concimazione e interramento di sostanza organica (non è particolarmente esigente di azoto e fosforo), uno o due erpicature ed un definitivo livellamento della superficie.
Successivamente avviene la semina che può essere a spaglio o a file. Il quantitativo di seme impiegato ad ettaro va da 5 a 8 kg.
Il Friariello Napoletano non è una coltura particolarmente esigente di acqua: si effettua l’irrigazione per gli ecotipi precoci considerando le condizioni climatiche (scarse precipitazioni), mentre per gli ecotipi a ciclo colturale intermedio l’irrigazione è ridotta ed è quasi nulla. Gli ecotipi tardivi invece necessitano di irrigazione solo se nel periodo primaverile non risultano esserci abbastanza precipitazioni.
La coltivazione del Friariello Napoletano è tra le più sostenibili, dal punto di vista ambientale, tra le Brassiche, sia per la breve durata del ciclo colturale che per le scarse esigenze che la coltura richiede in termini di input energetici e di apporti chimici.
La raccolta del Friariello Napoletano si esegue a mano e avviene quando le infiorescenze della pianta sono completamente sviluppate e i fiori non sono ancora sbocciati. Il metodo di raccolta più diffuso prevede il taglio a un’altezza di circa 35 cm dalla parte apicale (altezza che varia a seconda che l’ecotipo sia precoce, medio o tardivo) e la formazione di mazzetti che raccolgono le infiorescenze con il fusto fino al di sotto dell’inserzione dei getti e delle infiorescenze laterali, con tutte le foglie annesse. Questo metodo però prevede un’operazione di mondatura successiva da parte di chi cucina il prodotto, quindi la parte edibile di questo prodotto è ridotta a circa il 50%. La produzione per ettaro varia da 10 a 20 tonnellate. Un altro metodo di raccolta invece prevede il taglio diretto delle cimette, comprendenti solo le infiorescenze e le foglie terminali (più tenere), rendendo così il prodotto edibile al 100%.
Azienda agricola Migani Gaetano
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Misura 16 “Cooperazione” art. 35 del Reg. (UE) n. 1305/2013
Tipologia di intervento 16.1.2 “Sostegno ai Progetti di Innovazione (POI)”;
PROGETTO VALFIT (Valorizzazione del Friariello tra Innovazione e Tradizione)
CUP B79H23000040006